SVILUPPO
La nostra è una Università relativamente piccola, che ospita lo 0,54% dei docenti universitari italiani e lo 0,58% degli studenti universitari. Una delle missioni fondamentali dei prossimi anni sarà quella di far crescere il numero delle varie componenti per poter affrontare nuove sfide legate all’ampliamento e al rinnovamento dell’offerta formativa e al potenziamento dell’internazionalizzazione, favorendo così un adeguato ricambio generazionale.
Ricadute significative e durature si possono ottenere integrando nel piano di sviluppo una chiara linea di sostenibilità, utilizzando strumenti e modelli adeguati alla crescita e all’efficienza. L’idea è quella di impostare una organizzazione più omogenea dei dipartimenti, basata sulle competenze e sui rapporti con il territorio, sviluppando sinergie con altri prestigiosi atenei. Tutto dovrà essere sostenuto dal potenziamento della digitalizzazione dei processi, dalla dematerializzazione e standardizzazione documentale e da interventi guidati da metriche oggettive e misurabili. Particolare attenzione sarà data allo snellimento delle procedure di acquisto e di gestione dei progetti finanziati, permettendo ai docenti di portare avanti le attività in tempi brevi e al personale amministrativo di lavorare in modo produttivo e sereno.
Tutte le persone che dedicano parte del loro tempo all’Ateneo saranno coinvolte in network funzionali a massimizzare la resa dei servizi.
Saranno intensificati integrazione e affiancamento tra pari dei nuovi studenti; tutoring durante gli studi e supporto alla carriera degli Alumni ci aiuteranno a migliorare l’efficacia della nostra formazione.
La sostenibilità ambientale sarà garantita da nuovi interventi di efficientamento delle strutture e degli impianti, da una puntuale gestione dei rifiuti differenziabili e speciali, dall’armonizzazione degli spazi fisici da vivere e dall’ampliamento degli spazi virtuali di condivisione.
Questo è lo sviluppo che io auguro al Politecnico di Bari: il consolidamento dei punti di forza sapientemente sviluppati fino ad oggi e l’assimilazione delle più recenti buone pratiche tecnologiche e organizzative per dotare la nostra Università degli strumenti necessari a governare con successo il cambiamento imposto fin da subito dalle sfide emergenti del prossimo sessennio.
Come raggiungere questo obiettivo nel prossimo mandato?
Le azioni che saranno intraprese per prime sono le seguenti:
Una delle richieste che più frequentemente emerge dall’ascolto degli studenti è quella di avere percorsi formativi con più attività di laboratorio intesa anche come opportunità per accrescere le “soft-skills” (problem solving, team working, etc.). Questa esigenza è condivisa anche dal mondo delle imprese e delle pubbliche amministrazioni che vedono in laboratori sempre più aderenti ai loro temi una multipla opportunità: preparazione al mondo lavorativo degli studenti, potenziale trasferimento tecnologico, networking e sinergie per progetti pubblico/privati. Il potenziamento di tali attività sarà una priorità per il Politecnico nei prossimi anni.
Nell’ottica di rafforzare il raccordo con gli stakeholders del mondo del lavoro, saranno potenziati gli accordi per i tirocini che potrebbero essere gestiti tramite l’ufficio placement con dei bandi periodici.
Ulteriore obiettivo è quello di coinvolgere sempre più aziende al Carrier fair del Poliba. Un momento questo molto utile sia per le aziende per conoscere le potenzialità degli studenti in uscita, sia per gli studenti che stanno per affacciarsi al mondo del lavoro.
Nei prossimi anni occorrerà integrare e radicare maggiormente il Politecnico nel territorio tarantino, cogliendo le sfide ambiziose date dalle significative criticità sociali ed ambientali di questa area. In questa ottica, saranno perseguiti due obiettivi strategici:
- aumentare il numero degli iscritti con una organizzazione più strutturata e vicina al territorio
- promuovere progetti e sinergie pubblico/private che possano migliorare il tessuto economico ed ambientale locale predisponendolo ad una crescita sostenibile.
Le azioni che saranno intraprese per raggiungere tali obiettivi sono:
- Maggiore indipendenza della sede mediante un nuovo Dipartimento universitario multidisciplinare e dotato di una piena autonomia di spesa. Questa scelta strategica consentirà di fornire, ai dipendenti del centro tarantino, gli strumenti adeguati e la giusta spinta motivazionale; in secondo luogo faciliterà l’interazione con gli stakeholders locali che vedranno una ricaduta diretta (sul territorio) delle risorse umane ed economiche del Dipartimento.
- Migliore organizzazione del nuovo Dipartimento valutandola, nel breve e nel medio–lungo periodo, anche con il supporto di contributi delle istituzioni locali e nazionali.
- Istituzione di almeno un nuovo corso di Laurea in Ingegneria che nasca dell’ascolto delle esigenze degli stakeholders del territorio con l’obiettivo di valorizzare le competenze dei docenti del Politecnico. Il corso di laurea dovrà avere carattere di unicità nel panorama dell’offerta formativa del Politecnico e un approccio multidisciplinare con particolare attenzione alle specificità del territorio.
- Cambio di sede presso gli spazi del Palazzo degli Uffici e del Palazzo Delli Ponti, vicini al Dipartimento Jonico di Uniba, per concentrare un polo universitario e di ricerca, più vicino alla nuova sede, Palazzo Frisini, del Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, di prossima istituzione.
Un Politecnico moderno deve costantemente verificare la coerenza tra i contenuti dei propri corsi di studio, le esigenze del territorio e le tendenze del mercato del lavoro, provando a precederne le naturali evoluzioni. La sfida dei prossimi anni sarà quella di trovare delle forme di contaminazione delle competenze sviluppate nei corsi di studio che siano coerenti con le figure professionali e al passo con i tempi.
I temi sui quali si intede puntare per l’evoluzione dell’offerta formativa del Politecnico nei prossimi anni sono l’ambiente, l’energia e la mobilità. Ad esempio, il polo tarantino potrebbe rappresentare una importante opportunità per sperimentare forme di integrazione dell’area industriale e dell’area civile, per formare laureati con competenze nell’ambito della sostenibilità delle attività industriali.
L’energia è uno dei temi chiave su cui investire, a partire dal suo utilizzo razionale e sostenibile fino ad arrivare alle tecnologie per la sua produzione e distribuzione. Il tema dell’energia attraversa in modo trasversale le aree culturali tipiche dell’ingegneria e dell’architettura e richiede una riflessione capace di conciliare le nuove tecnologie con lo sviluppo sostenibile delle nostre città. Vivere e lavorare in ambienti energeticamente autosufficienti rappresenta una opportunità di sviluppo nella quale il Politecnico dovrà avere un ruolo da protagonista.
Altro settore che sarà necessario presidiare nei prossimi anni sarà quello della mobilità sostenibile per le persone e le merci. La crescente attenzione verso i problemi legati all’utilizzo di combustibili fossili cambierà in modo radicale il nostro modo di muoverci, soprattutto nelle città. In tale contesto possono essere valorizzate competenze trasversali rispetto alle tradizionali suddivisioni dipartimentali nel Politecnico.
L’attenzione al rinnovamento ed al potenziamento dell’offerta formativa dovrà partire dai corsi di laurea magistrale considerando anche i master di specializzazione e più in generale i corsi di formazione post lauream, in sinergia con gli enti e le aziende del territorio e puntando ad accordi di collaborazione con altri prestigiosi atenei. Nella formazione post lauream il Politecnico deve recuperare un ruolo di leadership valorizzando questa importante opportunità di sviluppo.
Le recenti modifiche apportate allo statuto del Politecnico consentono la realizzazione di dipartimenti più piccoli ed omogenei dal punto di vista delle competenze e degli argomenti di ricerca. L’aumento del numero dei dipartimenti potrebbe essere accompagnato dall’attivazione delle scuole come strutture di raccordo, per coordinare le attività didattiche erogate da diversi dipartimenti.
Le organizzazioni che riescono a ottenere risultati importanti hanno al loro interno personale competente, soddisfatto, efficace e commisurato alle esigenze. Tale condizione si raggiunge con un programma di gestione e assunzione di nuove risorse secondo indici oggettivi in risposta ai fabbisogni organizzativi.
Per il personale tecnico-amministrativo gli strumenti di reclutamento impiegati devono massimizzare gli effetti positivi dell’impegno di punti organico, in accordo con quanto già deliberato dal CdA del Politecnico e con l’adozione di un piano di sviluppo pluriennale.
Il personale tecnico amministrativo e bibliotecario sarà incrementato tenendo conto di uno sviluppo efficiente dei settori più strategici per le prossime sfide del Politecnico.
Ricambio generazionale, maggior adesione a bandi di livello internazionale e collaborazione con gli altri Atenei richiedono nuova linfa nell’organico dei docenti. Bisogna partire dal rafforzamento dei dottorati di ricerca, con progetti formativi chiari e di eccellenza, capaci di attrarre giovani ricercatori provenienti da altri atenei. Si svilupperà un piano per il reclutamento di nuovi ricercatori a tempo determinato con l’attenzione a garantire adeguate opportunità per la loro stabilizzazione attraverso la pianificazione – su base pluriennale – di posizioni di ricercatore di tipo RTDb e di professore associato.
Risulta sempre più stringente la necessità di creare un ponte tra il mondo accademico e le realtà industriali. L’obiettivo è rispondere a tale esigenza fornendo ai diversi attori coinvolti gli strumenti reputati più idonei. Fondamentale sarà l’intensificazione di programmi ad hoc promossi dall’ufficio Placement del Politecnico. Si attiveranno canali di informazione a laureandi, laureati, dottorandi e dottorati di ricerca sui servizi di placement, supporto per la preparazione di colloqui di selezione, servizi di scouting e accounting aziendale.
Saranno erogati servizi di consulenza ad aziende, enti pubblici e privati – nazionali e internazionali – sulle tipologie di forme contrattuali e sulle agevolazioni di legge destinate alle imprese. In modo sinergico si presterà consulenza per le diverse esigenze professionali attraverso la formalizzazione del job profile, l’organizzazione di eventi di recruiting, la pubblicizzazione delle offerte di lavoro. Pertanto, si punterà ad accrescere il ruolo strategico del Placement e a creare un vero e proprio Carrier Center capace di rispondere con competenza e tempestività alle richieste del mondo del lavoro.
Per favorire la crescita della qualità complessiva della ricerca e assicurare opportunità di sviluppo e di accesso a tutte le aree disciplinari, il Politecnico dovrà investire nei prossimi anni nel potenziamento dei fondi di ricerca di ateneo.
Le risorse necessarie possono essere trovate nei cosiddetti utili di progetto, somme residue al termine dei progetti di ricerca che, per parte, entrano nella disponibilità dell’Ateneo. Tali fondi finanzieranno principalmente le ricerche di base incentivando la collaborazione tra ricercatori di aree scientifiche diverse e verranno utilizzati per garantire la possibilità di condurre attività di ricerca con serenità a docenti e ricercatori che non hanno momentaneamente a disposizione altre fonti di finanziamento.
La Fondazione del Politecnico di Bari avrà come obiettivi principali la valorizzazione delle attività di ricerca e di formazione del Politecnico, la creazione di una maggior sinergia con il territorio nazionale ed internazionale e la promozione di iniziative a sostegno del trasferimento dei risultati della ricerca.
La Fondazione dovrà sostenere i docenti del Politecnico aiutandoli a trovare fondi per le attività di ricerca e valorizzare i risultati raggiunti, anche attraverso la tutela della proprietà intellettuale.
La Fondazione potrà dare nuovo slancio ai laboratori pubblico privati, attraendo investimenti privati e fondi di ricerca e favorendo la nascita di nuove iniziative imprenditoriali.
Gli ultimi anni di profonda trasformazione tecnologica e imprenditoriale hanno visto tramontare gli strumenti classici di avviamento di impresa. Acceleratori, incubatori e altre iniziative rispondono spesso più efficacemente ai requisiti di velocità, flessibilità e costruzione di start-up intorno ad una idea vincente.
Il Politecnico deve favorire le condizioni per lo sviluppo di start-up innovative, coltivando le idee migliori scaturite nei propri laboratori e alimentandone lo sviluppo tramite una rete di collaborazione con le imprese e la partecipazione attiva alla definizione e coordinamento delle politiche industriali e occupazionali.
Una esperienza positiva e significativa degli ultimi anni è rappresentata dai laboratori pubblico-privati attivati presso il Politecnico. Questi potranno integrarsi nei prossimi anni con un incubatore di start-up innovative per stimolare un processo virtuoso di valorizzazione delle competenze dei laureati e dei risultati delle attività di ricerca.
Tale processo virtuoso di sinergia con il mondo industriale e trasferimento tecnologico potrebbe essere efficacemente gestito dalla Fondazione del Politecnico.